Mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato ...

Sono sicuro che hai sentito o letto una delle parabole che Gesù ha raccontato ai suoi Discepoli, e che normalmente viene intitolata come la parabole del "Figlio prodigo". Ma se non hai sentito e neanche letto, oppure se non la ricordi, te la propongo adesso insieme con una riflessione. Se vuoi, scrivi li tuo parere su questo argomento...

 

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: <<Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, parti per un paese lontano e la sperpero le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli comincio a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mando nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientro in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Parti e si incammino verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si getto al collo e lo bacio. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestite lo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed e tornato in vita, era perduto ed e stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamo un servo e gli domando che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: E` tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbio, e non voleva entrare. Il padre allora usci a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute e tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che e mio e tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed e tornato in vita, era perduto ed e stato ritrovato >>./Lc 15,11-32/

 

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E' ovvio che la parabola è stata raccontata per essere "applicata" anche nella nostra realtà. Chi di noi non si potrebbe paragonare con il figlio più giovane?... Ma qualsiasi cosa dicessimo su questi argomenti, esiste una realtà che non va mai dimenticata, o se abbiamo tralasciata va ripresa, ed e questa; se uno non lo conosce, questo Padre Misericordioso, oppure se glie lo hanno fatto conoscere male, come può tornare a cercare o chiedere il perdono. Se non riesce a sentirsi nemmeno in colpa... perchè non sa che colpa può avere...

Fermo!

Prima di tutto presumo che tu sei un Cristiano, che più o meno è a conoscenza delle fondamentali verità della fede, se no prima di proseguire ti consiglio di ripassare il Catechismo.